domenica 7 agosto 2011

Come Dio Comanda, Niccolò Ammaniti

Mondadori, 2006
Vincitore del Premio Strega nel 2007

Perchè un libro del genere ha vinto il Premio Strega? Perchè da Levi, Eco, Vassalli siamo arrivati ad Ammaniti e Giordano? Questa domanda me la porterò dietro sempre, specialmente dopo aver letto La solitudine dei numeri primi e Come Dio comanda.
Art work di copertina che ti colpisce, strani disegni, un teschio che spunta, ciminiere. Ma giusto quello può colpirti. Molti di voi non condivideranno la mia opinione riguardo al libro, accolto sia da critiche sia da fiumi di belle parole inneggianti al capolavoro letterario, ma voglio comunque presentare questo punto di vista.


Varrano e dintorni
Prolisso, tante parole per il nulla, narrazione spezzata nel tentativo di rendere un po' più brioso o interessante l'incedere della vicenda di per sè un po' campata in aria.
In questo paesino immaginario del Nord Italia muovono diversi personaggi: Rino Zena, fanatico neonazista, violento, alcolizzato, fetente e chi più ne ha più ne metta, il figlio Cristiano Zena, tenero bambino biondo scontratosi con la dura realtà di una vita dissestata, senza una figura femminile, con un padre baluardo educativo per eccellenza, senza amici. (Un po' più tragico no? Almeno un amico, un simpatizzante potevamo anche concederglielo a questo povero ragazzino). Due idioti amici di Zena: Danilo Aprea anch'esso con tragica storia alle spalle e una vita vissuta sperando di tornare con l'ex moglie e Quattro Formaggi (perchè mangia la pizza ah-ha), ritardato con storie di quotidiana violenza e (se non bastasse) tanto di incidente con i cavi dell'alta tensione. In fine troviamo Beppe Trecca, l'assistente sociale e quella povera figliola di Fabiana Ponticelli, unica colpa farsi canne dalla mattina alla sera con l'amica, troieggiare e tornare a casa in scooter la sera tardi sotto pioggia battente di notte al buio in una stradina spersa nel nulla (cosa molto
comune a ogni tredicenne). Non starò a spiegare la trama semplice e ovvia, non si sa mai che vi venga voglia di leggerlo.
Il richiamo al titolo sta all'interno del libro nella perpetua indifferenza di Dio al dolore dei personaggi, al suo tacito "accordo" rispetto alle azioni di Quattro Formaggi. Dammi un segno, dammi un segno Signore, dimmi cosa devo fare.
cri, cri, cri


Come TG comanda
Non vivendo su Marte son ben consapevole di ciò che accade ogni giorno nel mondo e nel nostro Bel Paese, delle realtà difficili, delle storie da non crederci e da non credere che veramente esistano individui capaci di atrocità disumane. Sempre più storie macabre spiattellate quasi spudoratamente, montate su costruendo il caso mediatico attorno al dolore di famiglie, ai sentimentalismi di vicini costernati poi e indifferenti prima. Ammaniti cos'ha voluto fare? Ha preso lo stupro, la violenza, il disagio e il degrado ricamandoci quasi 500 pagine di blablabla tra buttiamoci in mezzo tutta la volgarità, che vende e buttiamoci in mezzo tutto lo schifo quotidiano, che vende. Realismo di che? Realismo di vendita, di ritagli dal quotidiano e rielaborato copia incolla su carta rilegata. Oh, ha messo in luce quanto fa schifo il mondo. Oppure oh, è così dissacrante e ironico. Non vedo come possa risultare 'dissacrante' un reportage di fatti raffazzonati in qualche modo che in conclusione non fornisce un vero messaggio preminente rispetto a quelli che già recepiamo nel reale. Cecità di Josè Saramago, ad esempio, ti lascia qualcosa di forte e la radicale differenza è che l'autore non necessita di turpiloquio e telegiornali per sottolineare quanto la vita sulla Terra non sia rose e fiori.
Quando riunisci cotante disgrazie tutte insieme in un solo libro risulti decisamente eccessivo, irritante.
La forza dei sentimenti tra padre e figlio segna un legame indissolubile, giusto perchè qualcosa di buono e tenero in un libro intero dovrai pur piantarcelo.
E quello stile arido, sempre le stesse parole, le stesse scene che già t'aspetti. Personaggi stereotipati, piatti, noiosi, prevedibili e petulanti, come già avevo riscontrato nella lettura di "Che la festa cominci" (di cui pubblicherò a breve una "recensione"). Descrizioni ben fatte, devo ammettere che lo scenario della "notte del fattaccio" si è creato quasi involontariamente davanti ai miei occhi, sgomitando tra pittoreschi squallori.

Niccolò "Il mondo è fatto su misura per i mediocri" Ammaniti

La mia conclusione dopo aver letto due libri di Ammaniti è che sia uno degli autori più sopravvalutati con cui abbia mai avuto a che fare ed è desolante pensare che questo sia ciò che ha da offrire il panorama italiano oggi. E che sia pure pluri.acclamato dal pubblico. La generazione Ammaniti & Baricco, tanto per intenderci, impoverisce la letteratura.
Ma ognuno è libero di pensare comprare e leggere come meglio crede.
L'importante è leggere.

Look out for the bla bla bla.


Canzone di oggi: Some Summers they drop like flys - Dirty Three
da Whatever You Love, You Are (2000)
http://www.youtube.com/watch?v=iLAlRFioyA0