lunedì 8 agosto 2011

Alta Fedeltà, Nick Hornby

Ugo Guanda Editore, 1996

Vado su youtube a cercare questa canzone, trovo il pezzo e nel video fissa l'immagine di questo Solomon Burke, a me totalmente sconosciuto fino a quel momento. Un omone nero, giacca, cravatta e panciotto, che tiene il microfono fissando l'obiettivo. Però boh, mi sembra quasi di averla già sentita da qualche parte 'sta canzone.. è soul, jazz, del 1965.. sicuramente non l'avranno passata neanche su Virgin, ha ben poco dell'ostentata anima rrrrock che ogni dj di quella stazione non fa che rimarcare 300 volte al giorno.
Beh, se verso la fine degli anni '80 foste capitati in un locale a Kentish Town, tra Levi's 501 S neri e Doc Martens, avreste potuto sentire questa canzone, vedere la pista svuotarsi lentamente e il dj, tale Rob Fleming, cambiare velocemente il disco, piazzando qualcosa di Madonna o Jackson Five per risollevare l'animo dance.
Ma non prima che una certa Laura potesse ballare su quelle note snobbate da tutti e rivolgere un sorrisone a quel Rob. Benvenuti al Groucho.



Il racconto di Rob
Le cose sono cambiate, ora siamo nel 1994, quella Laura l'ha appena piantato e presto verrà a riprendere il poco di suo che è rimasto nel mini-appartamento di Rob. L'animo del simpatico dj s'è spento del tutto; ci resta un uomo comune, con il suo negozio di dischi per intenditori, i suoi colleghi Barry e Dick, la sua collezione di dischi e la sua vita, senza Laura, senza veri contatti fuori dal guscio del Championship Vinyl. Ma ha pur sempre le sue liste! I miei cinque film preferiti, i miei cinque dischi preferiti, le mie cinque canzoni preferite, i miei cinque libri preferiti, le cinque donne che mi hanno fatto soffrire di più: le cinque più grandi fregature di tutti i tempi .
In quest'ultima lista Laura non c'è, no. Ci sono storie di una settimana, di qualche ora, di illusioni, ma quella più importante della sua vita Rob non l'ha inserita, quasi non si meritasse un podio.
Il posto d'onore resterà sempre riservato a Charlie Nicholson, uno stereotipo di radical chic di prim'ordine, di quei personaggi che ti ispirano antipatia dal primo all'ultimo momento nel loro ricordarti come esista veramente gente simile. Per Charlie Rob è fermo allo stato di autocommiserazione mista insicurezza che caratterizza tutta la vicenda raccontata, a partire dalla carriera lavorativa.
Ecco come non fare carriera:
a) perdere la ragazza; b) piantare l'università; c) lavorare in un negozio di dischi; d) restare nei negozi di dischi per il resto della vita.
Rob è una sorta di topo da biblioteca convertito in chiave pop.
Le persone più infelici che conosco, dico in senso amoroso, sono anche quelle pazze per la musica pop; e non sono sicuro che la musica pop sia stata causa della loro infelicità, ma so per certo che sono persone che hanno ascoltato canzoni tristi più a lungo di quanto non siano durate le loro tristi storie
Gesù. (per dirla alla Hornby)
Dunque il nostro protagonista vive ciò che è la sua vita e parallelamente ciò che è la sua musica, i suoi millemila dischi di gente persa e sconosciuta con cui parlare ai due nerdissimi Dick e Berry. A leggere certi discorsi mi tornano in mente saccenti indie che si sfidano a "ioconoscopiùgruppisconosciutidite, ma finirei a parlarvi d'altro, e ce ne sarebbe da dire.
La famiglia di Rob? Proprio come te li immagini: gente comune, con comuni film preferiti, cresciuta in un tipico sobborgo cittadino residenziale inglese. Immagino un sacco di casette di mattoni rossi, come ne ho viste a spasso per l'Inghilterra.
Il rapporto coi genitori è quasi inesistente, semplicemente perchè Rob è quel figlio che resta sempre fermo allo stesso punto: perenne adolescenza. O almeno, è quello che sua madre pensa di lui. E poi ti sei pure fatto piantare dall'unica ragazza decente che tu abbia mai avuto.. dove pensi di arrivare?
Intanto il nostro Peter Pan si intrattiene con la cantante country per club di turno: Marie, che diventa la diciassettesima persona con cui sia andato a letto. Ma nulla di serio, Marie rappresenta la simpatica, allegra american girl senza mezzi termini, nulla a che fare con la sofisticata Laura. Nessuna ha a che fare con Laura, come si renderà conto Rob rintracciando e avendo occasione di vedere/sentire le cinque ragazze della lista dei fallimenti.
Ma 'sta Laura non ha perso tempo, ora sta con Ray, il "rumoroso" vicino del piano di sopra.. e a Rob la cosa proprio non va giù.
E quindi? E quindi leggetelo e vedrete un po' come va a finire.


Hornby's way: Pro & Contro
La scrittura di Hornby è molto piacevole scorre bene ed è piuttosto incisiva, marcatamente british. Ottimi i dialoghi, ancora meglio i pensieri che il nostro Rob ci svela, le sue vere risposte che non riesce a dare. Anche le varie liste sono un ottimo modo per aiutarci a conoscere i personaggi. I riferimenti musicali sono praticamente ovunque, anche se bisognerebbe avere una cultura musicale molto sviluppata (in ogni caso molto più della mia) per afferrarli tutti. La musica è tutto: l'inizio, lo sviluppo e la svolta di una storia è racchiuso tra note rock, pop, soul.. la colonna sonora è veramente lunghissima e senza lei la storia non avrebbe senso.
Alcune riflessioni sono pienamente condivisibili, ci sono diversi spunti interessanti per capire bene la mentalità del protagonista (e non solo).
Così mi viene da pensare che sia importante avere qualcosa che funziona, nel lavoro o nella vita privata, altrimenti non è vita, ma sopravvivenza. [...] Hai bisogno di zavorrarti più che puoi per non andare alla deriva; hai bisogno di gente attorno a te, hai bisogno di vedere camminare le cose, altrimenti la vita è come girare un film e finire i soldi, così non ci sono più scenari, nè riprese in esterni, nè comparse, ma solo un tizio che fissa la cinepresa senza niente da fare e nessuno a cui parlare, e chi ci crederebbe mai a un personaggio così? Qui mi serve più roba, più frastuono, più particolari, perchè ora come ora corro il rischio di precipitare nel vuoto.
Beh, provate a dirmi che non sia vero.

Tuttavia riconosco come tutto questo bel ricamino possa risultare pesante per molti lettori, il personaggio di Rob non è facile da reggere con il suo temperamento quasi adolescenziale, tanto quanto i continui riferimenti musicali e l'assenza di un vero plot avvincente. Ma sicuramente questo non è un romanzo d'azione, è più una questione di pensieri e parole che pur non trascinano il libro sulla falsariga dei raccontini da intellettualoidi complessati. Rob è semplicissimo e non è poi tanto stupido, è solo totalmente inadatto alla vita che teoricamente dovrebbe fare. E' inadatto al tipo di rapporto adulto che ci si aspetta da lui, al sistemarsi e costruirsi una vita sulle solide basi della routine. Quindi agisce d'impulso o non agisce, senza vie di mezzo se non gli ostacoli dell'insicurezza.
Altà Fedeltà ha rappresentato una lettura piacevole per me, non avete di fronte a voi un'opera complessa, tutto il senso è molto chiaro.

E' il secondo libro che leggo di questo autore, sto iniziando a rivalutarlo con Alta Fedeltà, dopo il pessimo e inconcludente "Tutta un'altra musica" e penso che al più presto inizierò "Un ragazzo". Allora vedremo un po' com'è, Mr. Hornby.


Look out for the bla bla bla.

Canzone di oggi: Bed of Nails, Wild Beasts
da Smother (2011) [a mio parere, uno dei migliori album di quest'anno]
http://www.youtube.com/watch?v=pQe1JOjfNQo&feature=related