giovedì 11 agosto 2011

American Psycho, Bret E. Ellis

Dunque, partiamo da un presupposto: American Psycho è puro splatter. E' necessario mettere bene in chiaro le cose, non parliamo quindi di un comune libro con qualche scena di violenza, ma di un concentrato di sangue, perversione e sadismo. Ci saranno anche persone a cui piace leggere questo genere di libri, non c'è niente di male in realtà.. diciamo solo che non è il mio caso. Io leggo un po' di tutto, non mi scandalizzo, non mi impressiono, ma fino a un certo punto. E' quasi ossessivo il modo in cui Ellis tratta ogni minimo dettaglio, ti prende un senso di schifo, nausea e allo stesso tempo leggi la macabra ironia dietro alle descrizioni esagerate, il vuoto dei personaggi e inizi a sviluppare idee contrastanti.

dry as a funeral drum

In poche parole parliamo delle vicende di un giovane yuppie newyorkese made in Manhattan! Ma che avete capito, non Ellis! (...) Mi riferisco a Patrick Bateman, il maniaco della porta accanto. Il protagonista di 516 pagine tutte uguali.
Patrick è giovane, 27 anni. Bello, ma bello stile Ken della Barbie superabbronzato. E' ricco, lavora a Wall Street, alla Pierce & Pierce. Ha una segretaria innamorata di lui e una ragazza, Evelyn. Conosce più creme per il viso, lozioni per capelli, tonificanti per il corpo, profumi, capi di famosi stilisti (la maggior parte dei quali la sottoscritta non aveva neanche mai sentito nominare [ma non c'è di che stupirsi]) di ogni suo amico yuppie. Frequenta una palestra dell'Upper West Side - dove vive -, la Xclusive. Qualche massaggio ogni tanto. Ristoranti costosissimi, minuziosamente elencati in ogni pietanza fino all'ultima spezia (per lo più roba, apparentemente, disgustosa). Il Patty Winters Show ogni mattina, le cassette noleggiate di continuo.


run to the bedroom in the suitcase on the left you'll find my favourite axe

Ah, poi c'è pur sempre quella tintoria cinese dove porta abitualmente lenzuola o capi chiazzati di sangue. Oppure tutti i clubs dove passa per un grammo di coca. Scatolette di xanax, valium e simili a non finire. Una sottile, sottile perversione sessuale alla De Sade, descritta in ogni minimo, schifoso , dettaglio. L'abitudine di fare a pezzi uomini, donne, bambini, cani mozzando teste, squartando qua e là, cavando occhi. L'impagabile divertimento provato nel deridere barboni ai lati della strada e, perchè no?, nell'ammazzarli. La passione per vicende di famosi serial killer del passato, altre idiozioe simili. Idiozie a NON finire.
In tutto ciò non sono presenti figure femminili significative, ma comunque il loro spessore è intuibile dai seguenti aggettivi: oche, ignoranti, cocainomani, facili, facilissime, facilerrime.


don't look so frightened, this is just a passing phase

Ha una trama inesistente, questo va sicuramente riconosciuto. La capacità di riunire 516 pagine di sadismo, a tratti ridicolo, condirle con droga, porno, chic e glamour non è proprio da tutti. Se poi riesci anche a venderne in gran quantità, o ti aggiudichi parole del tipo "Bret Easton Ellis ha scritto il libro che meglio di ogni altro racconta gli anni Ottanta" - Giuseppe Culicchia, traduttore per Einaudi -, beh, sei proprio un notevole caso letterario. Ma è proprio qui che il libro trova la sua formula vincente: rappresenta una serie di "nefandezze", senza peli sulla lingua, da cui la gente è attratta. Il gusto del macabro è l'unica cosa riscontrabile. Leggendo alcune di quelle pagine l'unica senzazione che ho provato è il disgusto più totale, perchè le immagini che evoca sono raccapriccianti ed efficaci: questo va veramente sottolineato, la capacità di proiettare il lettore nella situazione grazie proprio alla maniacale ricchezza di dettagli, dai più ai meno insignificanti. E poi c'è quel nonsocosa che ti spinge a chiederti fino a che punto arriverà la follia del protagonista, quale sarà il prossimo passo. Perchè tutto sommato 'sto Patrick Bateman è un personaggio assurdo, odioso ma interessante, molto curato nella caratterizzazione. Il frutto malato di un'epoca malata?

one of my bad days.

Lo stile di Ellis non è particolare o ricercato - è diretto, immediato. I periodi sono abbastanza articolati, non è tutto un punto via l'altro di frastagliate frasette, cosa che ho apprezzato. I dialoghi, per quanto il più delle volte siano impostati sul nulla - lunghi dibattiti su che genere di cravatta intonare ad una giacca - sono buoni, sottolineano la totale instabilità dei personaggi.

Non è il tipico libro da consigliare, se qualcuno venisse a consigliarmi American Psycho.. lo guarderei un po' male probabilmente. Sarà una dura lotta fra stomaco e cervello e forse non ne vale neanche troppo la pena.

" Eccola, la verità: il mondo sarebbe un posto migliore se alcuni di noi si togliessero di mezzo. Le nostre vite non sono tutte collegate. Quella teoria è una stronzata. Di certe persone non c'è davvero bisogno".


Look out for the blablabla

 

Canzone di oggi: Elvis - These New Puritans
da Beat Pyramid (2007)