sabato 24 dicembre 2011

Lunar Park, Bret Easton Ellis

" Non avevamo idea di come ribattere, così l'insegnante aggiunse: « Sapevate che l'anno scorso l'otto virgola cinque per cento dei bambini sotto i dieci anni ha tentato il suicidio? », il che mi ammutolì per il resto degli incontri. Sentii un'altra insegnante dire a una coppia preoccupata: « Forse è per questo che vostro figlio potrebbe sviluppare difficoltà nei rapporti interpersonali » , mostrando alla coppia un ornitorinco disegnato dal bambino e sottolineando il fatto che l'ornitorinco medio aveva di solito un'aria « meno disturbata ». A un certo punto Jayne mormorò « Io faccio yoga », e leggemmo uno sconvolgente componimento di Sarah intitolato «Vorrei Essere Un Piccione » che ridusse Jayne in lacrime. Io mi limitai a fissare muto i disegni raffiguranti Terby - ce n'erano a dozzine - che svolazzava sopra una casa simile alla nostra, arrabbiato e in assetto da combattimento. Ai genitori vennero distribuiti kit antistress che contenevano, tra le altre cose, un libro intitolato Un'erbaccia può diventare un fiore. Quegli incontri mi avevano ferito abbastanza. Il sogno si era interrotto e io avevo bisogno che continuasse. "

 Eccoci con il mio secondo libro di Ellis appena terminato. Il primo fu American Psycho e come primo approccio non fu certo dei più delicati, ma tutto sommato c'era del buono (non certo in senso letterale), la scrittura e l'autore hanno continuato ad incuriosirmi finchè ho deciso di comprare Lunar Park, qualche giorno fa.
Ellis racconta la sua storia in prima persona prestando l'identità al protagonista del romanzo, che andrà a descriverci dodici travagliatissimi giorni che porteranno alla distruzione della sua "famiglia". Nell'introduzione fortemente autobiografica racconta della sua vita sregolata, dell'improvviso successo, dei soldi, delle donne, del tour per Glamorama e della sua vita mondana tra alcool e droga. Da qui inizia la finzione narrativa, con la notizia dell'indesiderata gravidanza della compagna, la stella del cinema Jayne Dennis e, anni dopo, la decisione di Bret di tentare di costruirsi una famiglia con Jayne, il figlio Robby e la seconda figlia di Jayne, Sarah. Dopo quattro faticosi mesi di convivenza di questa famiglia improvvisata, Bret decide di dare una festa per Halloween.. e da qui ne succedono di ogni.
Ma di ogni veramente.. tra queste pagine c'è di tutto, succedono talmente tante cose che per buona parte del libro si va avanti solo per cercare di capire chi sia a fare cosa, cosa sia in realtà il bambolotto di Sarah, perchè bambini scompaiano in continuazione, chi sia il ragazzo incontrato da Bret nel suo ufficio all'università. Più si va avanti più aumenta la curiosità, la vicenda assume sfumature sempre più inquietanti e intanto scopriamo l'avversione di Bret nei confronti del padre e parti considerevoli del suo passato. La vita familiare è un bel casino, Robby rifiuta la figura paterna e mostra una freddezza disarmante, Sarah è una bambina con forti problemi emotivi. La vita extra familiare è un super casino, Bret frequenta una studentessa dell'università in cui tiene un corso di scrittura creativa, finchè un giorno la ragazza fa perdere le sue tracce, intanto vede una consulente matrimoniale, e vive la vita frivola delle celebrità. Tutto ciò che sta accadendo parrebbe ricollegabile ad una sola persona, mentre in tutto il Midland si sussegue una serie di cruenti omicidi le cui modalità appaiono chiaramente ispirate a quelle descritte anni prima in American Psycho. Insomma, è come se Patrick Bateman (protagonista di American Psycho) fosse in circolazione nel mondo reale.
Lo so, non si capirà una cippa da questa descrizione, ma è già tanto stare dietro al libro durante la lettura, sono tutte storie dopotutto. Questa è, molto più o meno all'incirca, la trama nella prima metà, la seconda la lascio a voi.

Il tutto prende una via sempre più paranormale e il personaggio di Bret diventa morboso e noiosetto. E non sopporto quel genere di personaggi molto all'americana, sofisticati, quei personaggi che imprecano dicendo "Gesù!", che si drogano ogni due pagine così che l'autore si metta ad elencare droghe, farmaci e compagnia bella, sono tutti talmente incasinati e irrealistici da innervosirmi. La sensazione è che in questo libro sia piantato un po' di tutto, manca un'invasione aliena o una guerra atomica per completare il quadro. 
Bret è il personaggio, Bret è l'autore e Bret è lo scrittore.. e alla fine Bret è ogni altro personaggio. Sì, e poi? 
E poi, tutto sommato, tra assurdità e Vicodin, mi ha fatto pensare abbastanza. E quel Terby, il pupazzo di Sarah, è come se lo vedessi chiaramente sfogliando le pagine.. Terby è grottesco, ma ti prende l'ansia, mentre senti grattare la porta e finisci col cercare su youtube The Way We Were. Non c'è nulla di particolarmente violento in Lunar Park, ma non sono quasi mai stata completamente tranquilla leggendolo, l'impatto è stato più forte rispetto a quello di un Patrick Bateman che viviseziona ragazze a vanvera.
E' tutto una follia via l'altra via l'altra via l'altra, fino al finale, all'ultima storia che resta da scrivere, alle due bellissime pagine finali. Non ne so neanche bene il motivo, ma quelle ultime pagine le ho rilette tre volte, vorrei scriverle tutte qui e farle leggere anche a voi, ma poi che gusto ci sarebbe? Ognuno interpreti a suo modo, ognuno veda quel che gli piace vedere. C'è chi ritiene questo libro spazzatura e chi un capolavoro, chi penserà "wow" e chi "ma che è sta roba".. capisco entrambi gli atteggiamenti. Il mio potremmo definirlo un "wow, ma che è sta roba?". 
E' questa l'uscita?

lookoutfortheblablablah

p.s Buon Natale a tutti, ho ricevuto in regalo da un'amica "Il Commesso", di Malamud, che qui a Pavia sembrava introvabile.. yeah.  Ah, sentite qui.

sabato 10 dicembre 2011

After Dark, Murakami Haruki

Scritto nel 2004.
Pubblicato in Italia nel 2008 da Einaudi.

Ci ho messo del tempo, ma a poco a poco ho costruito una sorta di mondo mio, di questo sono convinta. Quando sono da sola in quel mio mondo, in una certa misura mi sento tranquilla. Però il fatto stesso che sia stato necessario costruirmi questo mondo, è la prova che ero una persona debole, che venivo ferita facilmente. Inoltre questo mio mondo, visto dal resto della società, è qualcosa di insufficiente, di precario. Come una casa di cartone, che alla prima folata di vento viene spazzata via..

Ho appena terminato la lettura di After Dark, di Murakami Haruki, quindi tutte le considerazioni che farò ora saranno molto immediate. Finita quell'ultima pagina 178 ho alzato la testa e ho pronunciato un eloquentissimo "MAH". Si tratta del secondo libro che leggo di questo autore, dopo Norwegian Wood, e se già il primo libro mi ha dato l'idea che la trama non sia proprio il punto forte nella narrazione, con questo secondo le mie ipotesi hanno trovato conferma.
E' tutto molto bello e rilassante, a partire dall'impostazione narrativa. Il lettore è una specie di telecamera guidata dal narratore, Murakami ci dice dove siamo, ci presenta la scena in atto e ci parla come fossimo tutti lì, accomunati nello spiare i suoi personaggi. La narrazione è scandita da dei piccoli orologi disegnati all'inizio dei capitoli, in modo che vada di pari passo con il sorgere dell'alba e ci accompagni per tutta la notte (After Dark, appunto). Il tutto è molto, come dire, elegante? Sì, penso che sia un genere di scrittura molto "elegante" il suo, che si rispecchia poi nei suoi personaggi. 
Dei personaggi ne sappiam poco e nulla, hanno solo una precisa funzione dall'interno della vicenda e quel che dobbiamo sapere, lo scopriamo dai loro stessi racconti (il che mi piace sempre molto). Troviamo quindi Mari, una diciannovenne che ha deciso di passarsi la nottata via da casa a leggere in un bar, Takahashi, un giovane jazzista fuori tutta notte per le prove con il suo gruppo, le varie donne che lavorano in un love hotel, l'impiegato Shirakawa ed Eri, la sorella di Mari, che due mesi prima ha deciso letteralmente di andarsene "in letargo" e che da quel momento non riemerge dal sonno se non per brevi momenti (improbabile, ma tutto sommato quella di andare in letargo mi pare un'ottima idea).
Non sto a spiegare come tutti questi personaggi siano legati fra di loro, andrei a rivelare quel poco di trama contenuto nel libro e non mi vorreste bene, in caso decidiate di leggerlo.
Le mie considerazioni si limiteranno quindi ai pregi e difetti da me riscontrati, anche se suona un po' tipo elenco della spesa. No, non verrà un elenco della spesa. Penso.
Beh, perchè leggere After Dark? 
E' carino, poco impegnativo e molto veloce nella lettura. Lo stile è piacevole e alcuni spunti possono anche essere interessanti, quando non si cade nel troppo macchinoso e astruso che mi sa un po' di "gnègnègnè" (capito?). Per fare i libri un po' complessati, i libri che vanno. La traduzione è direttamente dal giapponese, il che è sempre un'ottima cosa.
Why not?
Dunque, innanzitutto Einaudi ci propone un'edizione Super ET da 11 euro. 11 euro per 178 pagine, senza introduzioni, senza postfazioni, senza una bella cippazza di nulla. Qualche euro in meno non sarebbe stato male.. o meglio: non sarebbe male fosse la Feltrinelli a pubblicare Murakami, ma questo non c'entra niente. Ad ogni modo, come ho già detto, se cercate un libro con una bella trama che porti a qualcosa, After Dark non fa per voi. La conclusione è sfumatissima, sembra quasi che Murakami abbia iniziato una serie di storie pensando ad un libro da 300 pagine e poi l'abbia concluso improvvisamente 100 pagine prima mettendoci un finale che massì, non dispiace a nessuno, ma lascia tutti perplessi. Appunto: MAH.
Ma sinceramente non posso neanche esprimere chissà che opinione, è il secondo libro che leggo di questo autore e neanche il primo mi aveva proprio entusiasmata. Probabilmente non fa per me, ma tenterò comunque con Dance Dance Dance e 1Q84 (quando quest'ultimo uscirà in un'edizione un po' più economica, mannaggia).

look out for the bla bla blah


Ascoltatevi Human Error, We Were Promised Jetpacks.
da In the Pit of the Stomach (2011). Pauer.

sabato 24 settembre 2011

♪ #2

(Felice che qualche pezzetto di satellite non abbia forato il tetto di casa).
Ok, qualche tempo fa ho fatto una lista di belle canzoni un  po' a caso. Ora tocca a qualcosa di un po' più, diciamo, stagionato. Non un decennio in particolare, solo una lista di 10 pezzi storici e meno storici, ma comunque fantastici. Numerati in modo casuale, ovviamente.

1) Sunny Afternoon, The Kinks da Face to Face (1966). 
Oh cacchio, al tempo i miei genitori erano poppanti, la tv in b/n, la british invasion, il '68, tutta le complesse questioni politiche studiate a scuola. Non saprei dire dove ho sentito questa canzone la prima volta, ma dev'essere stato anni e aaanni fa. L'ho ritrovata per caso guardando I Love Radio Rock e da lì riascoltata parecchi giorni di fila. Mi piace molto.
2) Five Years, David Bowie da Ziggy Stardust (1972).
Il miglior modo per iniziare un disco fantastico. Questa canzone è perfetta, probabilmente la mia preferita del duca bianco. Un uomo, un idolo. Ottimo un live a Top Of The Pops del '72 in cui assomiglia in un modo impressionante al mio amico Tomas (ciao Tom!).
3) Stand By Me, Ben E. King singolo del 1961.
Stand By Me è di King, è sua. Ogni cover è spazzatura, anche quella di Lennon.. insomma se togli voce e soul cosa resta? Ad ogni modo, qui è tutto valore affettivo e ricordi di cantate con la Fezz iniziate nel 2008 a Broadstairs e mai più finite. Oooooh staaaaaand..
4) Blackbird, The Beatles da The Beatles (White Album) (1968)
Ehssì, l'ho sentita la prima volta anni fa in una delle vecchissime stagioni di ER.. durante il parto della sorella di Susan, presente? Dovreste, le prime stagioni di ER furono memorabili e quella scena in particolare. Comunque non so perchè ma qualcosa mi ha colpita e da quel momento è diventata una delle mie canzoni preferite.
5) Comfortably Numb, Pink Floyd da The Wall (1979).
Mi sono imposta di mettere una sola canzone per artista e qui è stata un'impresa, tra Dogs, Hey You, Time.. perchè Comfortably Numb? Perchè questa canzone iniziai ad ascoltarla quando i miei mi regalarono il walkman. Da quel momento ovunque con quel coso poco pratico e una sola cassetta presa a caso dalla raccolta dei miei.. era una compilation di Pink Floyd, Genesis, Queen e via dicendo.. ma solo due canzoni mi entrarono nella testa per non lasciarmi mai, ed una è proprio questa. Il video linkato è tratto dal film di Parker, di cui non sono una grande fan.. anche se le animazioni sono fantastiche e cattivissime. Comunque The Wall è il mio disco preferito in assoluto. Vabbè, passiamo oltre.
6) Hey, That's No Way To Say Goodbye, Leonard Cohen da Songs of Leonard Cohen (1967)
E' la canzone più malinconica del mondo! Anche qui avremmo quintalate di ricordi, ma non mi va di scrivere tutto un blabla personale. E che in certi punti potrebbe scadere nell'emo mood. Ghgh.
7) Venus in Furs, The Velvet Underground da The Velvet Underground and Nico (1967).
Crea un'atmosfera particolare questa canzone, è veramente suggestiva. O vi piace da matti o la trovate una rottura di balle da 5 minuti abbondanti, immagino non ci siano molte alternative. Quarta traccia del "cd che ha la banana in copertina!" (cit. Dani) e, a mio parere, quella che resta più impressa fin dal primo ascolto. A thousand dreams that would awake me -
8) Because The Night, Patti Smith (& Bruce Springsteen) da Easter (1978).
E sottolineo Patti Smith, perchè Bruce non regge il confronto in questa canzone. Che voce.. che voce!
9) Say It's Alright Joe, Genesis da ...and then there were three... (1977).
Ebbene sì, il disco dello scandalo. Stupido insignificante blabla a parte, mia mamma ama questa canzone e quindi capita di sentirsela partire dallo stereo in sala. Sono talmente abituata a sentirla fin dagli albori che ormai ne sono assuefatta. Oh, shine on!
10) Innuendo, Queen dall'omonimo disco del 1991.
Concludiamo alla grande con questo capolavoro assoluto, una delle ultime fatiche di Freddie. Questa canzone era contenuta della compilation che ascoltavo da piccola. Quello che mi ha sempre colpita è come sia una canzone 'varia', un po' modello Bohemian Rhapsody.. quel pezzo di chitarra spagnoleggiante suonato da May e Howe! Quando Freddie attacca con "You can be anything you want to be" proietta il tutto nella dimensione della 'musica perfetta'. E poi piace alla Mori, che non è poco.

We'll keep on trying, we'll just keep on trying
Till the end of time, till the end of time
Till the eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeend of tiiiiiiiiiiiiiiiiiiime.

giovedì 8 settembre 2011

Nineteen Eighty-Four, George Orwell

Premetto che questa.. chiamiamola "analisi" del libro è tutta farina del mio sacco, quindi qua e là potrebbero esserci errori o interpretazioni personali di alcuni passaggi. Spero possa essere utile a qualcuno che capiti da queste parti in cerca di spiegazioni o spunti.
1984
Nel 1948 un disilluso George Orwell metteva a punto gli ultimi dettagli della sua più importante e definitiva opera, ovvero 1984. Siamo in pieno dopoguerra, abbiamo assistito al lento sviluppo ed al declino del totalitarismo fascista e nazista, mentre ancora il comunismo si impone sulla scena politica russa. Il pessimismo pervade tutta una generazione di scrittori che entrano nel pieno di quella crisi di valori che caratterizzerà il Secolo Breve sin dagli albori: i valori borghesi crollano, così come le consapevolezze di una stabilità economica e sociale. Gli ideali deludono e spaventano. Il comunismo si manifesta come una gigantesca utopia, che deluderà lo stesso Orwell e i suoi principi socialisti. Insomma, è tutto fumo negli occhi e oppressione. E che armi ha uno scrittore per manifestare tutto il suo disprezzo nei confronti di un’epoca e la sua preoccupazione per ciò che sarà? Beh, carta, penna, idee. Così George Orwell concepì uno dei più grandi romanzi distopici mai scritti.
Prendiamo un regime totalitarista nel modo più radicale possibile, qualche concetto comunista, qualche concetto fascista, dividiamo il mondo in tre vasti Stati, alieniamo ogni singola persona esistente e stiamo a vedere che succede.

Il partito

"Il Partito cerca il potere in quanto tale. Il bene altrui non ci interessa, è solo il potere che ci sta a cuore. Non desideriamo la ricchezza, il lusso, la feicità, una lunga vita. Vogliamo il potere, il potere allo stato puro"
Il Partito è tutto. Il Partito è nella vita del popolo, ne è parte integrante e ne dispone a piacimento. E’ un’oscura organizzazione che nessuno riesce a comprendere a fondo, perché non puoi tentare di controllare il partito: è lui a controllare te. I principi seguiti sono quelli del Socing (Socialismo Inglese), l’organizzazione comprende un Partito Interno, ovvero “la mente”, l’elite di pochi che mantengono il potere; il Partito Esterno, ovvero il braccio, che riunisce tutti i membri comuni del partito che si occupano in prima persona della manipolazione del passato e della redazione del Dizionario della Neolingua. Manipolazione del passato? Neolingua? Esattamente, i sacri principi del Socing: neolingua, bipensiero mutabilità del passato.

La neolingua

“L’ignoranza è forza”, ecco uno degli slogan del Partito. L’ignoranza va creata, imposta ed autoimposta. Come creare ignoranza? Uno dei modi più semplici consiste nell’impedire letteralmente il pensiero, il manifestarsi nella mente umana di un disegno opposto. Il pensiero non può venire materialmente impedito, se non con un diretto intervento sul ‘’’linguaggio’’’: abbiamo a disposizione tantissime parole con cui pensare e formulare un concetto.. ma se le parole ci fossero lentamente tolte? Se il linguaggio venisse distrutto?
Alla fine renderemo lo psicoreato letteralmente impossibile, perché non ci saranno parole con cui poterlo esprimere”.
“La neolingua è il Socing, il Socing è la Neolingua”.
Il pensiero va distrutto, abolito, demonizzato. Non dev’esserci neanche l’esigenza di pensare. Dunque vanno eliminate parole, interi concetti e tutto ciò che riguardi la letteratura classica del passato. In un mondo in cui le emozioni sono al bando, la letteratura non può trovare spazio.

Il bipensiero

Il Partito si realizza nel bipensiero. “Lo chiamavano controllo della realtà”. Il bipensiero si potrebbe tranquillamente definire come una sorta di autoipnosi a cui si sottopongono i membri del Partito. Sapere e non sapere, negare la logica seppur evidente, prendere per vere anche due contrapposte definizioni. Negare ogni genere di consapevolezza relativa alla propria stessa vita e annullare il valore del ricordo. E’ proprio a questo che punta il bipensiero, eliminare la soggettiva coscienza di sé, imponendosi la menzogna e l’assurdo, così da poter manipolare tutta la realtà che è e che fu.
"Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato", ecco uno dei punti basilari di tutto il Socing. Com’è possibile controllare il passato?

La mutabilità del passato

Ecco il più definitivo tra i principi. Tutte le azioni condotte dal Partito sono indirizzate al controllo del passato.. ma il passato è incontrollabile, no? Posso io correggere ciò che è stato, controllarlo? Ovviamente no. Il Partito non cambia il passato a livello di susseguirsi di eventi, non può tornare indietro nel tempo e cambiare l’effettivo sviluppo delle cose. Ma.. può falsificare. Tutta l’ideologia del bipensiero porta a questo punto: falsificare il passato, intervenendo su chi ne ha ricordo. A loro volta questi “burattini” interverranno in prima persona ‘’’correggendo’’’ e ‘’’rettificando’’’ ogni notizia che provenga dal passato e riveli promesse non soddisfatte, articoli che siano in disaccordo con l’attuale tendenza del Grande Fratello o esistenza di persone eliminate. Se il Partito decide di eliminarti, diventi una Non Persona, quindi, di fatto, è come se tu non fossi mai nato.
E grazie al bipensiero nessuno mai si ricorderà della tua esistenza.

I Ministeri

Il Partito opera in modi misteriosi ed è praticamente impossibile venire a capo dell’elite che controlla i vari Ministeri: dell’Amore, della Verità, dell’Abbondanza e della Pace. Il nome che Orwell ha scelto per queste istituzioni crea un netto contrasto con la loro reale occupazione all’interno delle dinamiche del Socing:
Il Ministero dell’Amore si occupa del controllo della Psicopolizia, che ha l’importante compito di individuare e punire qualsiasi genere di Psicoreato, ovvero affermazione (anche mentale) di un pensiero contrario al Socing. La Psicopolizia è profondamente radicata nel contesto sociale, con agenti e spie pronti ad entrare in azione alla minima scintilla “rivoluzionaria” ed inoltre è una costante che veglia sulle vite dei membri del partito, che in casa si trovano installato un teleschermo tramite cui, in qualsiasi momento, essa può collegarsi in diretta spiandoli.
“Dovevate vivere (e di fatto vivevate, in virtù di quell’abitudine che diventa istinto) presupponendo che qualsiasi rumore da voi prodotto venisse ascoltato e qualsiasi movimentoche non fosse fatto al buioattentamente scrutato”. Il teleschermo accompagna la vita delle persone con il suo incessante ronzio che mai e poi mai può essere interrotto, come monito del costante controllo su ogni azione e gesto. Da queste pagine trapela un fortissimo senso di oppressione, di soffocamento. La Psicopolizia, di fatto, non può entrare nella mente di una persona.. ma è come se potesse. Il terrore porta le persone ad auto annullarsi.
E’ qui, nel Ministero dell’Amore, che viene punito uno Psicoreato (“..quel reato fondamentale che conteneva dentro di se tutti gli altri”), è qui che il nostro protagonista Winston Smith verrà rinchiuso e “riprogrammato”.
Il Ministero della Verità si occupa di divulgare le verità del Partito tramite continua propaganda, dei divertimenti, dell’istruzione e delle belle arti. Dobbiamo aprire una speciale parentesi su ciò che sia l’istruzione in Oceania: i bambini nascono da famiglie selezionate dal Socing, accoppiamenti puramente casuali, privi di qualsiasi genere di affetto. Il nucleo famigliare è svuotato di ogni significato, l’atto sessuale va vissuto con repulsione e disprezzo da uomini e donne.
Lo scopo del Partito non era solo quello d’impedire la nascita, fra uomini e donne, di sodalizi che poi non sarebbe stato agevole controllare. Lo scopo vero, anche se non dichiarato, era quello di togliere ogni piacere all’atto sessuale”. Questo è uno dei punti fondamentali del Partito: “togliere ogni piacere”. La donna ha un ruolo piuttosto marginale, ma si comporta aderendo in pieno ad ogni regola dettata dal Grande Fratello.
“Erano infatti le donne - soprattutto le più giovania fornire al Partito i suoi affiliati più bigotti, pronte com’erano a ingoiare ogni slogan, a prestarsi a fare le spie dilettanti e le scopritrici dei comportamenti eterodossi”.
L’unico scopo del matrimonio è procurare figli da mettere a disposizione del Partito, che inculcava i principi e le priorità del Socing fino dall’infanzia. I bambini diventano parassiti e spie della vita dei genitori, verso cui non provare alcuna forma di amore, ma, anzi, un lieve disprezzo e una pressante diffidenza.
“Al giorno d’oggi quasi tutti i bambini erano orribili […] adoravano il Partito e tutto quello che lo riguardava. […] La loro ferocia era tutta incanalata verso l’esterno, verso i nemici dello Stato, gli stranieri, i traditori, i sabotatori, gli psicocriminali”. Prima o poi tutti i genitori iniziano a temere i propri figli più della psicopolizia, del teleschermo e degli elicotteri. Le menti dei bambini sono facili da plasmare, sono fatte per essere plasmate.
Il Ministero dell’Abbondanza
E' qui che viene amministrata tutta la produzione di Oceania. Produzione di cibo, di armi, di divise, di qualsiasi genere di cosa. La produttività è un fattore importantissimo per un totalitarismo del genere, vi è un costante bisogno di produzione, anche se non andrà ad influire in alcun modo sul benessere dei cittadini. Proprio come nella Russia Cominusta, le ricchezze vengono accentrate nelle mani dello Stato. E come ne dispone? Spese di guerra. Oceania è sempre in guerra perenne con le altre due potenze che si spartiscono questo mondo disastrato: Eurasia ed Estasia. Lo stato di stallo , la guerra perenne è necessaria a mantenere la stabilità del sistema del Grande Fratello, come svelerà Goldstein nel Libro.
Ministero della Pace
Riprendendo un po' il discorso fatto per il Ministero dell'Abbondanza, l'attenzione di questo organo è tutta rivolta alla guerra. "La guerra è pace" . Gli stati in lotta non hanno alcun motivo valido per perpetuare la loro condizione di belligeranti, non vi sono ideali diversi, mentalità che si scontrano nè interessi veri.. ma la guerra non può avere fine. Le economie delle tre potenze sono del tutto autosufficienti, i territori sono vasti.
"Lo scopo fondamentale della guerra moderna ( che, conformemente ai principi del bipensiero, è allo stesso tempo affermato e negato dalle teste pensanti del Partito Interno ) è quello di consumare ciò che producono le macchine senza che ne risulti innalzato il tenore di vita."
Il tenore di vita deve mantenersi costante, i bisogni fondamentali vanno soddisfatti, senza alcuna sorta di "lusso" aggiuntivo.. e anche gli esponenti dei gruppi sociali privilegiati vivono in condizioni orribili, seppure i pochi vantaggi che essi ottengono dal loro stato siano quanto basta ad accentuare la differenza tra loro e il resto del popolo.
Gli slogan fondamentali del Socing sono tre:
La guerra è pace
La libertà è schiavitù
L'ignoranza è forza
Gli stessi tre slogan che troviamo stampati in eleganti caratteri sulla facciata del Ministerò della Verità.
Complessivamente ho già avuto modo di spiegare il significato del primo slogan, quindi mi soffermerò in particolar modo sui successivi.
La libertà è schiavitù
Un paradosso enorme. La libertà è un concetto che va letteralmente eliminato, secondo i principi del Partito. Ecco uno degli obiettivi che si propone la neolingua.
Si potrà mai avere uno slogan come "La libertà è schiavitù"_ quando il concetto_ stesso di libertà sarà abolito?
La libertà è un valore da annientare. Il singolo non può nulla contro la collettività, il singolo deve annullarsi come persona ed entrare a far parte di un sistema totalizzante e comunitario, in cui potersi sottomettere e a cui poter affidare gioie e dolori. Immortalità .
"Da solo, libero, l'essere umano è sempre sconfitto. Deve essere per forza così, perchè l'essere umano è destinato a morire, e la morte è la più grande delle sconfitte. Se però riesce a compiere un atto di sottomissione totale ed esplicità, se riesce a uscire dal proprio io, se riesce a fondersi col Partito in modo da essere lui il partito, diviene onnipotente e immortale"
Quindi questo è l'obiettivo del Partito. Insomma, far sì che ognuno sia uno strumento per l'eterna vita del Grande Fratello. Controllare il corpo e la mente delle persone, questo è il vero potere. Potere significa decidere a piacimento del destino di qualcuno. In una società del genere è ovvio che la libertà vada eliminata, in quanto controproducente sia per il Partito, sia per la parte del popolo che ne potrebbe disporre. Un uomo libero si pone in posizione di disporre a pieno della propria vita e, in un mondo del genere, di opporsi e trasformarsi in un eroe , pronto a lottare solo contro tutti in nome della sua libertà. Gli eroi non esistono, non posso fare nulla. Dunque, gli uomini smettono di cercare un'impossibile fardello.
Un'altra chiave di lettura è quella che ci suggerisce la sottomissione del popolo:
La libertà d'azione del Partito è legata alla schiavitù del popolo.
L'ignoranza è forza
La forza del Partito è legata all' ignoranza del Popolo.
Il Popolo ignora. E' costretto ad una forzata ignoranza da tutti i mezzucci studiati dal Partito appositamente per assopire sempre di più le menti di queste persone. Il bipensiero, la neolingua, la distruzione della cultura sono tutti metodi indirizzati ad un progressivo instupidamento. Anche da un'altra punto di vista potremmo dire che il Popolo è tenuto in uno stato di forzata ignoranza: nessuno conosce le vere trame del Partito. Questo Grande Fratello esiste o no?
C'è via d'uscita?

Se c'è una speranza, questa risiede fra i prolet
I Prolet, l'85% della popolazione di Oceania. Se i prolet avessero preso coscienza della loro forza il colpo di stato sarebbe stato possibile, così pensa Winston. Il Partito tiene sotto controllo questa parte della popolazione attraverso semplici regole ed essi non hanno neanche un briciolo di iniziativa che li possa portare alla presa di coscienza ed alla ribellione.
"Nascevano, vivevano in topaie, cominciavano a lavorare a dodici anni, attraversavano un fiorente quanto breve periodo di bellezza e di desiderio sessuale, a vent'anni si sposavano, a trenta erano già uomini e donne di mezz'età, per poi morire, quasi tutti, a sessant'anni."
La vita di un prolet si svolge fra lavoro massacrante e brevi contentini rilasciati dal Partito. I proleti infatti, seppur nella loro misera vita senza sorprese, hanno più libertà dei membri del partito. Possono scommettere, si ubriacano, fanno sesso, divorziano. Gli sarebbe addirittura stato concesso un culto religioso se ne avessero avuto bisogno. Il Partito li considera talmente futili da non preoccuparsene in alcun modo.. non vengono controllati dai teleschermi, ma ogni tanto viene spedito qualche agente della Psicopolizia tra di loro, a controllare che non ce ne sia uno in grado di sviluppare un pensiero indipendente.
"I prolet e gli animali sono liberi"
Tanto meglio essere animali.

L'Odio
Il Partito maniente la sua costante presenza nella vita delle persone attuando pratiche coercitive di massa, quali La settimana dell'odio e i Due Minuti d'Odio.
Questi due minuti d'odio rappresentano una sorta di rito a cui sono chiamati tutti i lavoratori di Oceania. Circa alle 11 tutti si trovano riuniti di fronte ad un enorme teleschermo, che proietta le immagini di Emmanuel Goldstein, dissidente nemico del Partito e dei nemici di Oceania. Le immagini, le parole, sono accompagnate da uno stridio lacerante e terribile, che ha l'effetto di amplificare la tensione emotiva dei richiamati all'Odio. E' impossibile resistere. Tutti i presenti riversano la loro rabbia contro il teleschermo, tutti inveiscono, urlano, impazziscono. Questa sembra l'unica, programmata, valvola di sfogo della vita delle persone.
"L'Odio era iniziato da meno di trenta secondi e già da una buona metà dei presenti prorompevano incontrollabili manifestazioni di collera [...] La cosa orribile dei Due Minuti d'Odio era che nessuno veniva obbligato a recitare.Evitare di farsi coinvolgere era infatti impossibile." Le persone sono letteralmente travolte da paura, rancore, un celato desiderio di uccidere, disperatamente urlato al mondo due minuti al giorno.
La Settimana dell'Odio amplifica ulteriormente questo evento. Anzichè limitarsi a due minuti di manifestazioni al giorno.. avremo una settimana di comizi, riunioni ecc tutti incentrati verso l'Odio contro i nemici del Partito. I prigionieri vengono mostrati sfilare su carri, impauriti tra le sbarre. Coperti di insulti, uccisi.
Le uccisioni nel Partito sono pubbliche. Impiccagioni, con bei palchetti costruiti ed intorno una folla in festa, bambini nelle loro uniformi perfette.
"'Vogliamo vedere l'impiccagione! Vogliamo vedere l'impiccagione!' Cantilenava la bambina, continuando a saltellare".

Winston contro tutti

Il nostro protagonista si chiama Winston Smith. Un semplice funzionario del Partito Esterno con il compito di correggere e rettificare gli articoli del Times. Il problema con questo Winston è che ad un certo punto.. inizia a pensare. Londra è sempre stata così? Della sua infanzia ricorda poco e niente, ma in quel poco e niente vede il bene. E' semplicemente stanco, stanco della sua condizione di burattino, dell'assenza di sentimenti, di libertà, di vita. Riversa tutti i suoi pensieri nel suo diario, inizia a sperare che esista un modo per sconfiggere il sistema, che esista una Confraternita di dissidenti politici con cui venire in contatto, entra in possesso del Libro scritto dal capo di tutti i nemici, Goldstein. Arriva a credere che un membro del Partito Interno, O'Brien, intuisca e condivida i suoi pensieri. Conosce Julia, intrattiene una relazione con lei. Le cose sembrano andare per il meglio.. finchè lo arrestano.
Torture, amore per il Grande Fratello, morte.

Personaggi

Il protagonista della vicenda si chiama Winston Smith. Orwell scelse questo nome non a caso, prendendo il cognome Smith come uno tra i più comuni in Inghilterra e il nome Winston, come Churchill, l'unico in grado di risollevare le sorti del Regno Unito. Winston è un perfetto antieroe , non ha nè l'aspetto fisico nè la personalita di un tipico eroe da romanzo.
"Era una figura minuscola, fragile, la magrezza del corpo appena accentuata dalla tuta azzurra che costituiva l'uniforme del Partito. Aveva i capelli biondi, il colorito del viso naturalmente sanguigno, la pelle resa ruvida dal sapone grezzo, dalle lamette smussate e dal freddo dell'inverno appena trascorso"
Winston è solo, la moglie (o meglio, la donna scelta dal parito per procreare con lui) se n'è andata, i figli non sono arrivati. Ciò che parrebbe differenzare questo piccolo uomo dal resto dei funzionari del Partito di Oceania è che lui si sforza nel tentativo di ricordare brandelli della sua vita precedente, della sua infanzia. Non può credere che il mondo sia sempre stato così e, sebbene non ricordi neanche la data precisa della propria nascita, è convinto che il passato fosse stato diverso dall'orribile presente. Inizia a scrivere un diario, i suoi pensieri fluiscono direttamente dal pennino, coprendo pagine di ABBASSO IL GRANDE FRATELLO , pagine di speranza e di tristezza. Si sente solo, in un mondo in cui i sentimenti non esistoni, in cui non è permesso il sostantivo amico , sostituito impropriamente da compagno . Il suo lavoro è l'unica fonte di soddisfazione, ripugnante soddisfazione. E' uno di quei correttori del passato di cui vi ho parlato prima. Ma è proprio tra quei corridoi, seduto in quella sudicia mensa, che incontra Julia.
Julia, prima odiata e poi amata. Sarà lei la compagna di disavventure di Winston, saranno insieme i due quando la Psicopolizia farà iruzione nella stanzetta del quartiere prolet affittata per i loro incontri.
"Era una ragazza risoluta, di circa ventisette anni, folti capelli neri, la faccia punteggiata di lentiggini e movimenti rapidi, atletici. Winston l'aveva detestata fin dal primo momento in cui l'aveva vista."
"La odiava perchè era giovane, bella e frigida, perchè voleva andare a letto con lei e questo non sarebbe mai stato possibilie"
Winston non sa, invece, che l'impossibile accadrà e segnerà l'unica forte relazione del breve tempo della sua vita restante. Julia è furba, bella e coraggiosa. Sembrerebbe la compagna ideale con cui iniziare un percorso di fuga dal sistema Grande Fratello. I due leggono il Libro , pensando di essere venuti in contatto con la Confraternita segreta formata dai nemici politici del Partito.. continuano a incontrarsi.. finchè vengono beccati.
E a questo proposito ha un ruolo fondamentale O'Brien. Rispettabile membro del partito interno, è lui a raggirare il nostro Winston. Lui a torturarlo, lui a impartirgli la definitiva lezione del Grande Fratello.Winston subisce ogni genere di tortura fisica e psicologica.. e alla fine capisce. Capisce che è stato un ingenuo, che nulla si può contro il Grande Fratello. Ti distrugge, ti annienta e di te non può restare altro che un fantoccio vuoto, senza percezioni. Non c'è via di fuga e non ci sono eroi, ciò che resta è l'amore per il Grande Fratello, per una chimera.
"Era riuscito a trionfare su se stesso. Ora amava il Grande Fratello"
Trionfare su se stesso.
Prima di essere ucciso, prima della vaporizzazione finale, tu devi amare il Grande Fratello. E' una questione basilare, ogni nemico politico dovrà arrivare a pregare i suoi aguzzini, pregarli di ucciderlo prima che possa sbagliare ancora. Lasciarli liberi di morire amando totalmente e profondamente il loro assassino.

 look out for the bla bla bla

Ascoltando Rising Sun - Coventant
da Northern Light (2002)

venerdì 2 settembre 2011

“Até quando, ó Berlusconi, atentarás contra a nossa democracia?”

Lo chiedeva Saramago, citando un probabile adattamento Ciceroniano alla nostra situazione odierna. Il 7 Dicembre 2009.
Non sarebbe felice vedendo come quello stesso Catilina sia ancora al suo posto. Finchè non se ne andrà per i cazzi suoi, s'intende.


" Io sono uno che non fa niente che possa essere assunto come notizia di reato, quindi io sono assolutamente tranquillo.. a me possono dire che scopo, è l'unica cosa che possono dire di me, chiaro? Quindi io... mi mettono le spie dove vogliono, mi controllano le telefonate... non me ne fotte niente. Io... tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei da un'altra parte e quindi vado via da questo Paese di merda.. di cui sono nauseato... punto e basta. "


" I'm one who doesn't do anything that could be used as an incriminating evidence, so I'm absolutely quiet.. They can say about me that I screw, It's the only thing they can say about me, is that clear? They can put listening devices where they like, they can tap my telephone calls... I don't give a fuck. I … In a few months, I'm getting out to mind my own fucking business, from somewhere else, and so I'm leaving this shitty country.. of which I'm sickened... and that's that. "
 Silvio Berlusconi


Foreign people, you've to mind this last Silvio's claim. We don't know where or when but you may find a new idiot dwarf between your neighbours. 

look out for the rubbish

giovedì 1 settembre 2011

Cose che mi vengono in mente riguardo al liceo numerate in modo casuale. (bel titolo)

1) Prima di utilizzare una calcolatrice scientifica bisognerebbe capirne il funzionamento. Quelle sigle apparentemente incomprensibili potrebbero rivelarsi utili in realtà, anche quando voi non avete idea di cosa vogliano dire. Come diceva spesso la nostra prof "Imparate a usare la calcolatrice scientifica". In effetti in seconda prova il passaggio dalla calcolatrice scimmia a quell'altra s'è rivelato problematico.

(Facciamo finta che queste foto siano state caricate dritte. O meglio, IO ho provato a caricarle nel verso giusto, ma Blogger ha deciso così. : \ )



2) Mai lasciare un gruppo di compagni di classe soli con biglietti da estrarre e fogli dei turni. Inizieranno i duelli, i pianti degli (delle) emotivamente instabili che hanno la media dell'8 ma non ce la fanno proprio ad avere due interrogazioni vicine, le ribellioni al sistema dei turni, i fugni, gli insulti, le visite mediche inventate. E' necessario essere presenti e addentrarsi nella fitta rete d'infamie. (Potreste anche capitare in una classe civile. Dunque, saltate questo punto).


3) Rendere i dizionari di latino dei manuali completi di grammatica non fa di voi dei latinisti automaticamente. Finito il decoupage, potreste trovarvi punto e a capo, con un IL pieno di regole che non capite. Alla vostra sinistra, l'ultima pagina del mio dizionario di latino, frutto di tre generazioni di cugini virtuosi del taglia-incolla, scribi e disperati. Come prima, l'immagine è orizzontale. Ma va bene così.



 4) May is the cruelest month.

5) E' inutile protestare, le cose vanno come vanno fino alla fine. L'importante è mantenere la calma. Anche camomilla e valeriana vanno bene. In caso di proteste particolarmente accese, fingere scuse strategiche cercando di non compromettere ulteriormente la propria posizione.

6) Il punto sei va diviso in:
6a) Il Sudoku del City diventa un amico insostituibile durante alcune lezioni, per non parlare della Settimana Enigmistica. Quando non basta, scarabocchiare, disegnare, nuovi giochini idioti progettati con vicini di banco possono funzionare. In molti casi il quaderno degli appunti diventerà il diario degli sfoghi o l'album da disegno.


6b) In caso di professore beota che esterna a favore di movementi indipendentisti padani, si riconosce pubblicamente incline all'ideologia lombrosiana, porta avanti discussioni incentrate sul nulla, ascoltare l'iPod potrebbe essere una buona soluzione, il vostro fedele compagno di banco vi avviserà riguardo al volume. Nel mio caso la canzone che andava per la maggiore è sicuramente Scentless Apprentice, Nirvana, concentrazione sul'urlo: gooooooooooooaaaahhhhh awaaaaaaaay :rantolo: .


6c) In caso di professore, o meglio supplente, o meglio supplente di filosofia, o meglio supplente di filosofia di quinta un po' marpioncoglione, l'imperativo è schermarsi dietro ad un evidente sguardo d'odio per nulla represso dichiarandosi, tuttavia, indifferenti. Il vostro professore, che vi farà alzare in piedi, tarderà di 15-20 minuti a lezione, impollinerà bidelle, emanerà un odore nauseante, tenterà improbabili carinerie verso colleghe che non vedon l'ora di toglierselo dalla balle, si dichiarerà traditore, catenazza con crocifisso al collo, esternerà frasi imbarazzanti, potrebbe risentirsi del vostro comportamento, fino ad asserire che voi non vogliate venga alla cena di classe. Ma certo che non lo volete, voi gli sperereste.
 

Qui noterete un  componimento futurista frutto di un'intensa ora di spiegazione di filosofia.
[ora   filosofia     inutile  uomo     oink  mitra trrrrrrrrrr                             ciuff ciam  distruzione      demenza      inutile splat uff    basta  parla bla bla    tacere   silenzio     bla    mitra   trrrrrr  stop.]





7) E' inutile stare a chiedersi a cosa vi servirà nella vita metà degli argomenti che state studiando.

8) Gli appunti sono una mafia. Puntualmente non avrete voglia di prendere appunti di certe materie e dovrete ricorrere all'elemosina. In ogni classe c'è un gruppo di alunni più diligenti, ordinati, con appunti ben scritti. Loro sono l'obiettivo. Talvolta gli appunti gireranno in classe accompagnati da un "Non dire che sono suoi, non dire che li passo in giro", talvolta venuti a conoscenza del fatto che siete in possesso degli appunti tanto bramati, dei compagni verrano a chiedervi di fotocopiarli. Picciotto, una mano lava l'altra.

9) Matematica può distruggere sogni e speranze.
E non ci sarà nulla da fare, matematica vincerà, fino al punto di farvi esultare per un 5+. Esultare veramente.

10) La notte prima dell'orale ripetersi tutto il programma di italiano al telefono potrebbe funzionare veramente, ma una volta arrivati a fisica potrebbero iniziare crisi emotive pesanti. Si alterneranno momenti di "Massì dai, vado tranquilla" a momento di "Ommioddiononsonienteaiuto". In questi casi per me è stato di grande aiuto abbracciare la mia coniglia.
Procuratevi un coniglio.


The Happiest Days Of Our Lives (?)
look out for the education

martedì 30 agosto 2011

La spedizione è in viaggio. Forse. Aggiornamento al 2 Settembre.

"Le Poste fan schifo" è un'affermazione nazionalpopolare. Oh no, devo andare in Posta. Oh no, i bollettini. Oh no, la fila. Oh no, il baracchino della posta che non funziona, l'impiegata che guarda me me me e scuote la testa e si lamenta perché è sola, sola sola in questo dannatissimo paese di 1200 anime sperduto nella pianura padana bus de cu del mondo,
Se poi le Poste Italiane incontrano SDA ecco che ne otteniamo il peggior servizio postale d'Europa, ma che dico d'Europa? Siamo intercontinentali. Tutto ciò è risaputo già dal lontano 2008, ora siamo nel 2011 e fieri del nostro primato.

Ma cosa m'è venuto in mente più di una settimana fa? Perchè io e il venditore eBay abbiamo stabilito l'invio del pacco con Paccocelere 3?

Milano 1.
Il pacco viene spedito il 23 da Tecchiena, subito arriva a Roma e il 25 è già a Milano. Sono (quasi) commossa da tutta questa efficienza, guardo il tracking e (quasi) inizio a pensare che no, forse non sono così male queste Poste, forse il pacco arriverà prestissimo! Me tapina..
Milano 1, sola andata.
Dove sarà Milano UNO? Esisterà questo fantomatico luogo di giacenza pacchi?! Immagino La Stanza delle Necessità. Stanno tentando, forse, di riparare l'armadio magico che collega Milano a Pavia?



Mentre inizio a perdere quella poca fiducia frutto di futili speranze, vedo comparire la dicitura "Destinatario assente". NNNO, io non ero ASSENTE, io sono stata A CASA apposta ad aspettare che qualche tizio con un furgoncino mi portasse quel cacchio di pacco. Non sono neanche uscita in giardino per paura di non sentire, mi sono messa lì a studiare chimica aspettando.. aspettaaando. E poi? Destinatario assente. E se già il mio umore dopo una giornata di chimica organica non era proprio gioia e gaudio, ecco arrivare l'ira funesta.
La cosa fastidiosa è la presa in giro di un servizio postale di 11 euro e 40 che promette consegne in tre giorni a domicilio. Questa è una truffa vera e propria, se poi consideriamo che Milano-Pavia son 30 minuti e che a quanto pare sto pacco sta partecipando ad una Parigi-Dakar lombarda.
Felici e rimborsati, dicono loro sul sito, pure in maiuscolo.
FELICI, no, non sono felice.
RIMBORSATI, no, non sono rimborsabile, poichè assente da casa al momento fittizio della fittizia consegna.

Non vedo, non sento, non parlo
Allora che fare? Stamattina prendo e vado in Posta, pronta a reclamare finchè non saprò qualcosa di certo su sta belino di spedizione. La risposta che ottengo è quasi disarmante:
"Eh, è un bel problema.. guardi, i corrieri SDA o Bartolini son sempre così, qui non passano mai o passano per lasciarci pacchi in giacenza senza avvisare i mittenti, a cui noi dobbiamo inviare avvisi.. non passano mai da questi paesi, quindi fanno risultare su internet che il destinatario è assente o che l'indirizzo è errato e prima o poi li lasciano all'ufficio postale, senza avvisare nessuno.. guardi, noi non sappiamo niente".
D:
Ma voglio insistere, così chiamo SDA.
Musichetta, voce registrata.
D:<
Musichetta.
14,25 cent al minuto.

Poste, SDA, centralini, corrieri, servizio dovequando, Milano 1,  vi odio.

lookoutfortheargharghsgrunt.
Aggiornamento
Ieri ho chiamato SDA per l'ennesima volta, al loro schifoso 1993366, lo stracacchio di numero a pagamento, che, stando alla voce registrata, vi costerà 14,25 cent in ogni momento della giornata, a contrario di quanto riportato dal sito. Quando, dopo lunghi minuti di voci registrate che mi avvisano dei quattro minuti di attesa (ma com'è che son sempre QUATTRO?), musiche e compagnia bella.. mi risponde un'operatrice. Appena le nomino paccocelere3, la stronza mi dice che devo contattare 803160, riattacandomi il telefono. Brutta merda, penso.
Chiamo 803160 senza sapere fosse il numero di.. tadadadn.. le POSTE! Almeno questo non è a pagamento, seguo le istruzioni della voce registrata finchè mi dice di selezionare il prodotto postale. Scelte:
Posta Raccomandata 1, Paccocelere 1 Plus, Paccocelere Internazionale.
E gli altri servizi? Beoti. Beh, pigio a caso Paccocelere 1 Plus e mi mettono in linea con un'operatrice. 
Penso sia colpa di una collettiva sindrome premestruo, ma anche questa donna è a dir poco indisponente.
Le chiedo informazioni sul pacco, le dico il codice, le spiego le buffonate del tracking e le dico che è ormai dal 23 che sto aspettando sta cosa celere come una lumaca bavosa. Lei risponde in modo del tutto inaspettato: "Il pacco si trova a Milano 1". MILANO UNO.
Mi dice che se voglio posso andare a prenderlo là al DEPOSITO a MILANO UNO. Dopo qualche secondo di 'macrepa' mentale, le ricordo che ho pagato 11.40 euro per una spedizione garantita, stando a quanto riportato su poste.it e le chiedo se le pare normale che, oltre a pagare la spedizione, debba pure mettermi ad andare a prendere il pacco al deposito. Mi risponde che magari il corriere passerà. Al che le chiedo se quindi sto aspettando la grazia di un corriere, a cui venga raccomandato di passare da queste parti, ribadisco quanto tutto ciò sia alla stregua della truffa. La beota tace. Avrebbe potuto dirmi "Solleciterò la spedizione", avrebbe potuto rifilarmi qualsiasi genere di frase rassicurante, invece l'idiota tace. 
Chiudo la chiamata.

Vi prego, piuttosto mandate una squadra di piccioni, ma non affidetevi mai a questi pacchi presunti celeri.

da In Case We Die (2005)