Gli scaffali sono pieni di ogni cazzata pseudointellettuale di Baricco e questo non lo si trova da nessuna parte.
"Non era il tipo d'uomo di cui desiderava innamorarsi. Se lo disse con tutta chiarezza, perchè fra gli altri lati negativi c'era in lui anche una certa evasività, qualche cosa di nascosto. A volte gli appariva più di quel che era, altre volte meno. Le sue aspirazioni, avvertiva Helen, erano qualcosa di diverso dalla personalità ch'egli mostrava quando non si sforzava. Ma lui sembrava sempre sforzarsi, più o meno: diverso dunque dalla personalità che mostrava quando si sforzava di meno. Helen non riusciva a spiegarsi completamente questo fatto: se Frank, quando si sforzava, riusciva ad apparire migliore, più intelligente, più saggio, voleva dire che aveva in sè queste qualità, perchè dal nulla uno non le poteva creare. Non erano soltanto apparenza. Eppure egli nascondeva le due doti e nascondeva le sue manchevolezze. Da buon prestigiatore, con una mano mostrava le carte e con l'altra le faceva sparire."
(Mmh. Sicuramente questo non sarà il passaggio più incisivo, ma è talmente..vero?! )
Questa è una storia semplice, se così si può dire. Siamo in un angolo di Manhattan, in un quartiere di immigrati in cui poche famiglie ebree gestiscono vari negozi. Una è la famiglia Bober, il capo famiglia Morris gestisce un negozio di alimentari con l'aiuto della moglie e della figlia, che versa il suo stipendio per aiutare la famiglia a tirare avanti. I Bober annasperanno sempre più in cerca di un compratore a cui cedere a poco il negozio, ma le cose inizieranno a cambiare dopo un aggressione ai danni di Morris e l'arrivo di Frank Alpine, commesso italiano. Frank cercherà di risollevare le sorti del negozio e conquistarsi la fiducia dei Bober, tra alti e bassi.
Fondamentalmente questa è la trama del libro, segno che non ci vuole chissà che cosa intricata per scrivere un bel libro. Aaaalleluiaaaa!
E' un romanzo che si legge veramente molto in fretta, scorre bene ed è un vero piacere per i lettori. La scrittura di Malamud è incisiva, è un narratore capace di inserire molti spunti interessanti, che rende al massimo l'idea dei suoi personaggi sia nell'aspetto fisico sia nel carattere e nei modi e che ricostruisce alla perfezione le dinamiche dei rapporti umani e le idee che scorrono in quelle strane testoline (le nostre, tra l'altro). Le preoccupazioni di Morris Bober per l'andamento del negozio, il senso di frustrazione per non poter offrire una carriera universitaria alla figlia, il rapporto teso con la moglie e la consapevolezza di essere una persona onesta circondata da avidi profittatori finiscono col renderlo un personaggio a cui ci si affeziona facilmente, perchè le sue non sono le paranoie di un assurdo carattere immaginario, sono le preoccupazioni di un comune uomo, marito e padre. Morris ad un certo punto sarà costretto a uscire per cercare un lavoro si vedrà rifiutato o snobbato, 55 anni a spasso a proporsi come cameriere o cassiere o quel che capita. Questa non è finzione, è realtà, ed è pure attuale. Nonostante tutto il negoziante resterà fino alla fine una persona onesta, pronta ad aiutare il prossimo e quelle volte in cui si troverà inevitabilmente a pensar male di qualcuno se ne vergognerà, cercherà di tirare avanti onestamente anche quando la situazione sembrerà irrecuperabile.
A fianco di Morris troviamo la moglie Ida. Ida è una donna decisa, convinta di sapere cosa sia meglio per tutti, soprattutto per la figlia. Si opporrà sempre e comunque al rapporto fra Helen e Frank, perchè lei e solo lei sa cosa sia meglio per la figlia e la sua rispettabilità, perchè vuole che abbia un futuro sicuro e un nome. Non vuole che faccia la sua stessa fine, sposata a un signor nessuno e rintanata tutta la vita in un negozio polveroso ad assistere un marito troppo remissivo. E' un personaggio che reincarna un certo genere di madre e moglie realmente esistente, che fondamentalmente fa arrabbiare, ma fa anche tenerezza.
Helen è una ragazza comune, vorrebbe studiare, uscire dalla realtà del negozio, trovare un marito e costruirsi una vita lontano da quel piccolo angolo di Manhattan. I genitori vorrebbero per lei un ragazzo ebreo, istruito e facoltoso che possa garantirle una vita agiata restando all'interno della comunità ebraica. E mentre le pressioni della madre aumenteranno in tal senso, lei si avvicinerà sempre di più a Frank Alpine, il goy (ragazzo non ebreo) italiano commesso al negozio del padre. Non sarà facile decidere di assecondare i suoi sentimenti per Frank pur sapendo di deludere i genitori e probabilmente se stessa, temendo sempre di vedere in lui qualcosa che forse non c'è veramente ma finendo col fidarsi comunque. Insomma qui ci sono le basi della contorta psicologia femminile! Frank avrebbe potuto iniziare l'università, farsi una posizione, darsi una sistemata e diventare il marito ideale. Giusto.. il problema è l' "ideale".
Frank Alpine.. ecco a voi "Il commesso". Frank si troverà a lavorare gratuitamente da Morris per sistemare una questione in sospeso con il negoziante, fino a conquistarsi una paga e ottenere la fiducia di Morris. Si darà molto da fare in negozio per migliorare la situazione dei Bober e ottenere i favori di Helen. Frank viene da un passato di criminalità e vita dura e vede il lavoro come un riscatto, la possibilità di rifarsi un nome nell'onestà, vivendo del proprio guadagno e diventando una persona rispettabile. Con la malattia di Morris arriveranno a tirare avanti solo grazie a lui e anche Ida abbasserà la guardia nei suoi confronti, ma solo dopo l'allontanamento da Helen. Frank riuscirà in tempi record a costruire e distruggere un rapporto con la ragazza, mettendoci impegno e sentimenti ma sforzandosi quasi sempre per mostrarle qualcosa di diverso dal vero lui, per attirare le sue attenzioni e far sì che lei inizi ad interessarsi vincendo pregiudizi e perplessità varie. Ma ecco che quando le cose sembrano andare per il verso giusto un Frank con un po' troppo alcool in corpo distrugge tutta la fiducia faticosamente conquistatasi. Tutto ciò serve a smuovere la situazione e portare un cambiamento nel personaggio, idealmente potremmo vedere il cammino dei Frank come un percorso di crescita all'interno della storia, un percorso segnato da alti e bassi ma destinato comunque al riscatto del ragazzo. Dopo questa brusca discesa ci sarà un cambiamento in Frank, capiremo a fondo la sincerità del suo comportamento, il senso morale e l'amore incondizionato per Helen e la famiglia Bober.
Si può cambiare imparando ad essere persone migliori, seguendo quel buono che fondamentalmente c'è in tutti e che talvolta annaspa sgomitando a fatica tra difetti e cattiverie. In noi c'è la possibilità di riscattarci e conquistare qualcosa, nonostante gli errori che la nostra natura ci porterà inevitabilmente a fare e le persone che ci stanno intorno. E se quelle persone non ti piacciono lasciale lì, vai altrove e trova altro, non pensare più a quel che eri e a quel che facevi, perchè chi sei ora è quello che conta, yeah.
Ciò che ho preferito del libro è il suo realismo. Insomma, tutto ciò che ci troviamo scritto potrebbe essere realmente successo, non sono fatti assurdi e impensabili, sono tante semplici verità.
lookoufortheblablablah
Ora ricomincerà l'università, ho un esame alla fine di Gennaio e probabilmente non avrò quasi più tempo per leggere. :(
Un saluto e Incinerate - Sonic Youth.